Vietato l'ingresso al rifugio alpino ai cani bagnati: gli escursionisti si lamentano dell'ospite "disumano"


Una coppia è stata sorpresa da un temporale durante un'escursione sulle Dolomiti e ha cercato riparo. Il proprietario di un rifugio alpino ha rifiutato l'ingresso agli escursionisti e al loro cane, tremante e bagnato.
Una coppia con il proprio cane stava facendo un'escursione sulle montagne altoatesine quando è stata sorpresa dal maltempo. Volevano cercare riparo al Rifugio Val di Fumo. Tuttavia, sono sorti dei problemi, come hanno descritto gli escursionisti su Facebook .
"Avevamo con noi la nostra cagnolina di 14 anni (8 kg). L'ho tenuta in braccio per tenerla al sicuro e l'ho portata in braccio per tutto il tragitto. Negli ultimi dieci minuti, poco prima di arrivare al rifugio, è caduta una grandinata. La cagnolina era bagnata, tremava e soffriva di ipotermia."
Secondo quanto raccontato dalla coppia, chiesero all'oste se potevano entrare per qualche minuto per asciugare il cane. L'oste rispose: "Qui i cani non sono ammessi". Poi continuò: "Il cane non è un bambino. Potete entrare, gli altri possono morire fuori".
Questa risposta ha fatto infuriare l'escursionista a tal punto che ha pubblicato l'accaduto su Facebook. "Vorremmo chiarire che frequentiamo le montagne da 13 anni, controlliamo sempre dove sono ammessi i cani e seguiamo sempre scrupolosamente le normative. Sappiamo che la Val di Fumo non accetta animali, ma questa non era una regola semplice; era una vera e propria emergenza."
Ha continuato: "Non ci saremmo mai aspettati che i gestori di un rifugio alpino fossero così aggressivi, negligenti e disumani". In questa situazione disperata, altri escursionisti sono intervenuti. "Alcune persone presenti ci hanno aiutato prestandoci le loro coperte per asciugare il cane", ha raccontato l'escursionista con gratitudine.
Diversi quotidiani italiani stanno riportando il caso e il post è stato condiviso anche in molti gruppi Facebook. Il proprietario del rifugio non ha ancora rilasciato dichiarazioni.
Negli ultimi tempi, le lamentele sul comportamento degli escursionisti in montagna sono aumentate. Renato Costa è da 45 anni il gestore del "Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù", un rifugio del Club Alpino Italiano (CAI) della sezione di Bologna. Di recente, il gestore ha perso la pazienza su Facebook , lamentandosi pubblicamente di un escursionista.
A quanto pare si era perso e aveva sfogato la sua rabbia contro la porta della capanna, insultandolo e provocando scompiglio.
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